Quali e quanti microbi ci sono nelle macchinette del caffè?
11 Ottobre 2024Le macchinette del caffè sono ormai parte integrante di uffici, ospedali e case, ma quanto sono igieniche? Una recente ricerca dell’Università di Colonia, pubblicata sul British Medical Journal, ha cercato di rispondere a questa domanda analizzando la presenza di microbi in 25 macchine del caffè situate in ospedali e abitazioni private.
Il contesto dello studio
I ricercatori hanno esaminato 17 macchinette collocate nei locali adibiti alle pause del personale ospedaliero e 8 nelle abitazioni dello staff. I campioni microbiologici sono stati prelevati da diverse parti di ogni macchina: il vassoio per le gocce, le maniglie, l’interno e l’esterno del serbatoio dell’acqua e l’ugello di uscita del caffè. L’obiettivo era individuare ceppi batterici noti per essere pericolosi, in particolare quelli appartenenti al gruppo ESKAPE (Enterococcus faecium, Staphylococcus aureus, Klebsiella pneumoniae, Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa ed Enterobacter), che rappresentano una minaccia significativa in ambito sanitario.
I risultati della ricerca
Il numero di colonie microbiche rilevate è stato sorprendentemente alto: ben 360 nei 72 campioni positivi prelevati dagli ospedali, rispetto ai 135 rilevati nei 34 campioni delle macchine casalinghe. Ciò suggerisce che, in ambiente ospedaliero, le macchine per il caffè accumulano una quantità di microbi tre volte superiore rispetto a quelle domestiche.
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Fortunatamente, la maggior parte dei batteri trovati apparteneva a specie commensali, cioè microbi innocui che convivono abitualmente con noi nell’ambiente. Solo una piccola parte è stata classificata come rilevante dal punto di vista medico e nessun batterio resistente agli antibiotici è stato trovato. Inoltre, distinguendo tra batteri Gram-positivi e Gram-negativi, è emerso che i Gram-negativi, più inclini a sviluppare resistenza, costituivano l’81% dei batteri rilevati nelle macchine ospedaliere, in particolare nei vassoi per le gocce, sulle maniglie e nei serbatoi dell’acqua.
Le criticità emerse
In alcuni casi, gli studiosi hanno rilevato la presenza di batteri potenzialmente pericolosi. Uno Staphylococcus aureus, noto per causare infezioni ospedaliere, è stato individuato sui pulsanti di una macchina domestica e in un serbatoio d’acqua di un dispositivo in ospedale. Questo dimostra che, anche se i rischi per la salute sembrano limitati, le macchine per il caffè potrebbero comunque essere un potenziale veicolo di infezione, soprattutto in ambienti come gli ospedali dove la presenza di persone immunocompromesse rende necessaria una maggiore attenzione.
Spunti di miglioramento
I ricercatori sottolineano che, nonostante i risultati siano rassicuranti, è possibile migliorare l’igiene delle macchinette del caffè. In particolare, l’introduzione di protocolli di pulizia più rigorosi, come quelli suggeriti dall’OMS con il programma “Five Moments for Hand Hygiene”, potrebbe ridurre ulteriormente la diffusione di batteri. Questo approccio prevede, tra le altre cose, che chi maneggia le macchine segua precise norme igieniche per minimizzare il rischio di contaminazione.
Nonostante ciò, lo studio non suggerisce la necessità di eliminare le macchinette del caffè dagli ambienti ospedalieri, ma piuttosto di adottare misure per una loro corretta manutenzione. Un effetto positivo dello studio è stato che molti dei responsabili delle macchinette, venuti a conoscenza del campionamento, hanno iniziato a pulire più regolarmente le macchine, un’abitudine che si è mantenuta anche dopo la fine della ricerca.
E le altre bevande?
Infine, lo studio apre la strada a ulteriori ricerche, ad esempio sui bollitori e gli erogatori automatici di tè. Le alte temperature raggiunte dall’acqua sono sufficienti a eliminare i batteri pericolosi? E cosa dire delle maniglie e delle altre superfici che entrano in contatto con gli utenti? Questi interrogativi restano ancora senza risposta, ma potrebbero essere oggetto di futuri studi.
In conclusione, anche se le macchinette del caffè non rappresentano una grave minaccia per la salute, soprattutto se pulite regolarmente, è sempre buona norma adottare misure preventive per garantire un ambiente più sicuro, soprattutto in ambiti delicati come gli ospedali.