L’endometriosi sarebbe causata da un batterio

L’endometriosi sarebbe causata da un batterio

20 Luglio 2023 0 Di Ilaria

L’endometriosi è una patologia infiammatoria a carico dei genitali femminili e del peritoneo pelvico. E’ causata da una crescita anomala delle cellule che compongono l’endometrio anche in zone laddove questo tipo di tessuto non dovrebbe essere presente. Si trovano pertanto cellule di questo tipo anche all’esterno dell’utero. Ma perché accade questo? Qual è la causa dell’endometriosi? E come si cura? Vediamo subito di mettere un po’ d’ordine sul tema. 

Perché ci si ammala di endometriosi?

Ebbene, già la domanda è posta male. Di fatto, non ci si ammala di endometriosi. L’endometriosi sarebbe una patologia congenita, ovvero con la quale si nasce, a causa di un errore di tipo genetico. Per una distribuzione errata dell’informazione genetica, il tessuto endometriale si sviluppa anche laddove non è “previsto” che ci sia. Quando poi comincia lo stimolo embrionale, tali cellule cominciano a comportarsi di conseguenza, infiammandosi mensilmente in concomitanza con il ciclo mestruale.

Secondo un’altra teoria, invece, l’endometriosi potrebbe essere causata da una mestruazione retrograda, ovvero da un reflusso delle cellule endometriali nelle tube durante le mestruazioni. Questa teoria potrebbe spiegare il perché si trovano cellule endometriali nelle tube, ma non fornisce una spiegazione logica sul perché si trovino cellule di quel tipo anche altrove nella pelvi.

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Detto questo, e come annunciato nel titolo, vi sarebbe oggi una terza ipotesi.

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L’ipotesi giapponese sulle cause della patologia

Un team di ricercatori giapponesi ha preso in esame i campioni di tessuto di due gruppi di donne: un gruppo affetto da endometriosi, e un gruppo di donne sane. Ebbene, nelle donne affette da endometriosi vi sarebbe una presenza più importante di un batterio, il Fusobacterium. Il batterio sarebbe presente nel 64% delle donne affette dalla patologia, mentre nelle donne sane sarebbe riscontrabile in un valore inferiore al 10%.

Insomma, secondo i ricercatori giapponesi sarebbe proprio il batterio a causare la patologia. E dunque, sembra che una cura antibiotica contro questo batterio potrebbe rappresentare un approccio lungimirante e risolutivo per trattare adeguatamente la patologia.

In particolare, sembra che un trattamento con un antibiotico contro il Fusobacterium sia in grado di ridurre le lesioni tradizionalmente causate dalla patologia. O per lo meno di arginare la gravità della patologia. Peraltro, sempre secondo i ricercatori, basterebbe un semplice tampone vaginale per individuare la presenza o meno del batterio.

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